martedì 21 dicembre 2010

Un Paese sempre più diseguale....


Tra tanti Segnali più o meno leggeri, oggi apro e chiudo una parentesi per un Segnale serio ed importante, che la dice lunga sullo stato del nostro Paese. Bankitalia ha appena pubblicato il Bollettino statistico dedicato alla ricchezza delle famiglie (riferite al 2008) e i risultati meritano poche parole.
Il 10% delle famiglie più ricche detiene  il 45% della ricchezza complessiva.
Il 50% delle famiglie più povere detiene il 10% della ricchezza complessiva.
Io, ingenuo, pensavo che diseguaglianze di questo genere fossero appannaggio dei Paesi del Sud America dove poche grandi famiglie possiedono gran parte delle terre e della ricchezza e le masse faticano o fanno la fame.
Però, pensandoci bene, in questo nostro Paese che ha avuto anche il colpo di genio di eleggere come Premier l’uomo più ricco di tutti, non stupisce che lo squilibrio tra chi possiede tanto e chi, a stento, arriva a fine mese tenda ad aumentare

domenica 19 dicembre 2010

Gare di petto peloso

Chi troppo, chi nulla; vale per i capelli di cui vanno fieri i "professori-capelloni", ma vale anche per i peli…
Regalo trash...
Se in Italia ormai è tutto un fiorire di petti maschili perfettamente depilati, in oriente sono in molti ad invidiarci la peluria che abbonda sui nostri corpi, al punto che si sono inventati dei finti peli da applicare sul petto. Spesso diventa un’ossessione oppure un tabù come dimostra il fatto che in Giappone ancora oggi la censura impedisce che nei film o nei manga a fumetti vengano mostrati peli pubici. 
Un esempio di "divertente" hairy chest competition

mercoledì 15 dicembre 2010

Bambole da paura

Ma i giocattoli non erano fatti per allietare i bambini?
A quanto pare non è più così. C’è qualcuno così trasgressivo da regalare ad un ragazzino ancora ingenuo un Toxic Teddies? Fanno parte del filone dei teneri orsacchiotti, solo che Buzzy, armato di motosega grondante sangue, ti guarda spiritato e le sue intenzioni non sembrano le migliori; The Butcher imbraccia un grosso coltellaccio con cui affetta la gente… La serie comprende altri personaggi tra cui Smackie che si sta iniettando qualcosa in vena e Bye Bye, un orso che sta disteso nella vasca da bagno: non si sta rinfrescando, si è tagliato le vene e sta “salutando” la vita terrena…

martedì 14 dicembre 2010

A qualcuno piace freddo

Personalmente faccio parte di quelli che in questo periodo dell’anno sognano di fuggire in calde località di mare e stare distesi sotto il sole in spiaggia. Ma a qualcuno piace freddo e così il sito di recensioni di viaggi TripAdvisor ha stilato la Top 5 degli hotel e dei bar di ghiaccio in base alle recensioni selezionate dagli editor della community. 


Ogni stanza è costruita con neve e ghiaccio. Per resistere ai 5 gradi sotto zero durante la notte, gli ospiti riposano in sacchi a pelo avvolti da pelliccia di renna, aspettando di essere svegliati la mattina successiva dal profumo di una fumante bevanda di mirtilli rossi. Nell'Icehotel é davvero tutto di ghiaccio: la hall, la sala delle colonne, il famoso Icebar e la chiesa, nella quale è persino possibile celebrare matrimoni.


domenica 12 dicembre 2010

Braveheart per una birra

La Carlton Draught è una delle birre alla spina più vendute in Australia. Sostengono che “il modo migliore di conoscere la nostra birra è di incontrarla al pub”, i loro creativi sfornano continuamente campagne pubblicitarie che non passano inosservate. Il video di quella che molti considerano la più bella, Big AD, è qui a fianco: è stata creata da George Patterson and Partners (Young & Rubicam) di Melbourne nel 2005.
  
Centinaia di uomini vestiti in abiti di vari colori sono pronti a sfidarsi in una battaglia all’ultimo sangue, sul modello di Braveheart. Si affrontano in campo aperto e, mentre corrono gli uni verso gli altri, cantano a gran voce sulle note dei Carmina Burana che il loro è “un GRANDE annuncio” (Big AD, appunto). La visuale dall’alto mostra che le persone stanno in realtà disegnando un enorme corpo umano intento a bersi uno schiumoso bicchiere di birra Carlton Draught. Bellissimo. Impedibili i balli e le espressioni estasiate delle persone che recitano la parte dei fiotti di birra che scendono verso lo stomaco.

venerdì 10 dicembre 2010

Professori capelloni

C’era una volta il professore serio, rigorosamente in giacca e cravatta e con un taglio di capelli severo: tutto il suo look era pensato per incutere timore reverenziale alla platea di studenti.
Oggi non è più così. La parola d’ordine “nessuna regola, nessuno stile” vale anche per i “vecchi baroni universitari” che senza vergogna mostrano apertamente le loro eccentricità.
I docenti cappelloni di tutto il mondo hanno addirittura un loro club, il Luxuriant Flowing Hair Club for Scientists; l’associazione per i professori che hanno (o che “credono di avere”) capelli fluenti! D’altronde anche Albert Einstein si presentava con una chioma arruffata; non a caso l’inventore della teoria della relatività è stato inserito di diritto nell’elenco degli Historical Honorary Members del club, in compagnia di Benjamin Franklin, i cui capelli si adagiavano “comodamente” sulle spalle, e di Newton, che in alcune immagini ricorda addirittura Jim Morrison.

 

giovedì 9 dicembre 2010

Sedia elettrica per crostacei


C’è chi pensa che a volte una bella scossa elettrica da 110 volt sia il minore dei mali. Per esempio se serve a togliere quel fastidioso senso di colpa che ci colpisce quando mangiamo un’aragosta e non riusciamo a non pensare alla tragica fine fatta dal povero crostaceo prima di finire sul nostro piatto.
Sapete di cosa sto parlando vero? L’animale è nato sfortunato. Non solo è considerato cibo prelibato e raffinato e quindi destinato a finire in tavola, ma ha pure la sfiga di perdere il suo sapore appena muore. Così, per soddisfare il nostro palato, deve essere immerso ancora vivo nell’acqua bollente e perire tragicamente tra le bolle.
La cosa vi fa soffrire ma non potete proprio rinunciare al gusto della prelibata aragosta? Nessun problema! C’è Crustasun, una società inglese che viene in vostro soccorso per togliervi di torno quel fastidioso retropensiero sulla sofferenza del povero crostaceo che rischia di rovinarvi la digestione.

mercoledì 8 dicembre 2010

La più grande assassina della storia

E’ la n° 1 degli assassini seriali americani e vanta con orgoglio una quantità di vittime che non ha eguali. Sono migliaia i corpi rimasti senza vita dopo “l’intenso incontro” con lei. Niente coltelli, mannaie o asce, tantomeno armi da fuoco: la killer detesta la vista del sangue ed evita accuratamente ogni inutile spargimento del liquido cremisi.
Niente stragi di gruppo o massacri di massa: uccide sempre con scrupolosa metodicità una sola persona alla volta. Il suo modus operandi è sempre lo stesso: il predestinato viene portato a forza davanti a lei, viene fatto accomodare e solo allora lei entra in azione con il suo macabro rito.
Ad uccidere è sempre lei, ma altri, molti altri, sono i mandanti: in realtà, come un sicario, agisce come assassina su commissione.
Chi sono le vittime? Un po’ tutti, senza tanti complimenti, anche se preferisce i neri e i poveri in canna in genere. Vittima di una grave forma di classismo rifiuta di mandare all’altromondo i benestanti, nemmeno a parlarne se molto ricchi e di buona famiglia.