giovedì 9 dicembre 2010

Sedia elettrica per crostacei


C’è chi pensa che a volte una bella scossa elettrica da 110 volt sia il minore dei mali. Per esempio se serve a togliere quel fastidioso senso di colpa che ci colpisce quando mangiamo un’aragosta e non riusciamo a non pensare alla tragica fine fatta dal povero crostaceo prima di finire sul nostro piatto.
Sapete di cosa sto parlando vero? L’animale è nato sfortunato. Non solo è considerato cibo prelibato e raffinato e quindi destinato a finire in tavola, ma ha pure la sfiga di perdere il suo sapore appena muore. Così, per soddisfare il nostro palato, deve essere immerso ancora vivo nell’acqua bollente e perire tragicamente tra le bolle.
La cosa vi fa soffrire ma non potete proprio rinunciare al gusto della prelibata aragosta? Nessun problema! C’è Crustasun, una società inglese che viene in vostro soccorso per togliervi di torno quel fastidioso retropensiero sulla sofferenza del povero crostaceo che rischia di rovinarvi la digestione.

Come? Con una scatoletta d’acciaio con all’interno una spugna e degli elettrodi dove lo chef può inserire l’animale ancora vivo e garantirgli una rapidissima morte.
Come spiegano nel sito, le povere aragoste “sono animali senzienti” e “bollire vive causa loro pena e stress”; per questo i caritatevoli inventori hanno ideato la scatola elettrica con la sicurezza che l’aragosta “muore velocemente e con la minima sofferenza”.
Se lo dicono loro che vendono l’invenzione a 2000 sterline dobbiamo crederci no? E io ingenuo che pensavo che la soluzione per i sensi di colpa fosse quella di non mangiare più aragoste…

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