mercoledì 30 marzo 2011

Ingurgitatori di hot dogs


Guardate il tizio qua sopra e la ragazza a fianco. Magri vero? Eppure sono tra i campioni mondiali quando si tratta di mangiare, in particolare del divorare in fretta e furia.
Lui si chiama Joey Chestnuts ed è un American competitive eater, un professionista delle competizioni in cui vince chi ingurgita di più e in meno tempo possibile. Questo giovane studente di ingegneria è diventato il campione mondiale del settore battendo Takeru “Tsunami” Kobayashi buttandosi nello stomaco ben 66 hot dogs in 12 minuti.
Fermatevi un secondo e provate a pensare cosa voglia dire mangiare 66 panini di seguito. ---- Paura eh! E tutti in poco più d 10 minuti! Incredibile.
Un record assoluto fino a quel momento, un primato migliorato ulteriormente nel 2009 quando riuscì ad arrivare alla stratosferica cifra di 68 hot dogs, sempre a danno del povero Tsnumani Kobayashi che ne avrà mangiati un paio di meno…

In queste assurde competizioni dove la parola colesterolo è abolita non manca la componente femminile. Sonya Thomas, non a caso meglio conosciuta dagli appassionati come la Vedova Nera, è in grado di trasformarsi in una famelica belva in grado di ingurgitare ben 37 hot dogs nello stesso tempo in cui una persona normale arriva a fatica alla fine del primo panino…

Queste gare hanno una lunga tradizione negli Usa, esiste addirittura una storica competizione che si svolge a Coney Island ogni 4 di luglio fin dal 1916. Non stupisce che esista una federazione che detta le regole del settore, la International federation of competitive eating.
E stando all’immagine qua sotto, non mancano gli appassionati che seguono con calore questo genere di gara.


A quanto parte l’ondata di salutismo che da qualche anno ha colpito gli Stati Uniti non ha intaccato il successo di manifestazioni in cui immagino che i magri come Joey e Sonya siano l’eccezione e abbondino ciccioni obesi che pagheranno a caro prezzo la loro folle passione per il cibo.

Il mondo ricco è sempre più schizofrenico: tra chi sceglie una vita di rinuncia per non “mettere su” nemmeno un etto di troppo e gli ingurgitatori di professione per cui conta solo il “quanto”, sono in troppi ad aver dimenticato che il cibo è prima di tutto un “piacere”….

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